lunedì 27 ottobre 2014

Tiramisù Sponge (Re) Cake

Un'estate che non ci abbandona. Un'estate ricca di ricordi.
Un autunno che ha fatto fatica a carburare e che ci ha salutati un po' timoroso.
Il freddo che prepotente si impone in giornate di sole.
Molti problemi. Tante rinunce. Tanti sospiri e tante lacrime. Tutto mi ha aiutata a crescere, ad andare avanti e a cercare la soluzione di fronte a ogni cosa.
Quando ero più piccina mi trovavo a piangere sul cuscino dimenticandomi del perché.
Oggi mi ritrovo con un cellulare in mano e in macchina.
A fare il giro di Roma per risolvere tutto nel minor tempo possibile. A volte mi sento un' eroina dei fumetti, senza tuta succinta ovvio. Non ho il fisico proprio.
Giorni fa provai a mettere in opera la mia prima Re cake, ma come al solito ho avuto imprevisti.
Così, giorni dopo, ho deciso che nessuno mi avrebbe distolta dal prepararla. Che poi, a dire il vero, mentre la preparavo, mia cognata Camilla mi ha chiamata con un'emergenza e ho dovuto lasciar perdere finché quel grand'uomo del mio fidanzato ha deciso di immolarsi al posto mio (senza nessuna richiesta da parte mia!!).

Questo dolce, la Tiramisù Sponge Cake, è per me un simbolo di rinascita in un certo qual senso.


Dopo tanto tempo mi sono rimessa ai fornelli. Dopo tanto tempo ho riprovato a dare spazio a me stessa e a ciò che amo di più nella vita. Perciò insieme allo staff di ReCake per il suo primo compleanno ( Silvia, Silvia, Sara, Elisa e Miria ) spengo le candeline anche io questo mese. E' un compleanno speciale.

Ingredienti 

Sponge cake:
3 uova
225 gr zucchero
1 cucchiaino di vaniglia (o semi)
200 gr farina 00
1,5 cucchiaino baking power  (in egual misura cremor tartaro + bicarbonato) o lievito per dolci 
1 dl latte
50 gr  burro

Sciroppo al caffè:
2 dl caffè forte
0,5 dl kahlua (o altro liquore al caffè)
  20 gr zucchero

Crema al mascarpone:
250 gr  mascarpone
2 dl  panna
4 tuorli d'uovo
90 gr zucchero
4 chiare d'uovo
2 cucchiaini  vaniglia

Guarnizione:
Cacao in polvere
100 gr di cioccolato grattugiato a scaglie

Savoiardi q.b. per circondare la torta








Preparazione :


Per la Sponge cake iniziate col riscaldare il forno a 175°. Imburrate ed infarinate una teglia di 20 cm circa (io l'ho utilizzata di 22 cm). Lavorate le uova con lo zucchero finché non saranno spumose. Successivamente Riscaldate il latte con il burro in un pentolino finché il burro non si scioglierà completamente. Gradualmente aggiungete  il latte alle uova con lo zucchero. Mescolate la farina con il lievito ed aggiungila al composto.
Versa tutto nella tortiera e posizionatela nella parte più bassa del forno per 45 minuti.
Dopo aver verificato con lo stecchino se la torta sia cotta, fatela raffreddare per 15 minuti. Rigiratela su un foglio di carta forno e fatela freddare. Tagliate la torta in 3 strati.
Per la bagna preparate il caffè e  mescolatelo con lo zucchero ed il Kahula. Fate freddare il tutto.
Per la crema al mascarpone mescolate i rossi con lo zucchero e lavorateli a bagnomaria finché il composto non si "inspessisce". State attenti a non cuocerele uova effetto "frittatina"! Dopodiché fate raffreddare il composto.
In una ciotola a parte montate le chiare ed in un'altra ancora la panna. Unite il mascarpone ai rossi, la panna, la vaniglia e pian piano addizionate anche gli albumi montati a neve. Mettete tutto in frigo.

Per quanto riguarda la fase di "montaggio" della torta, utilizzate una teglia un po' più larga della sponge cake. Bagnate le fette di torta tagliate con lo sciroppo al caffè. Mettete il primo strato di sponge nella tortiera ed intorno tutti i savoiardi. Versate delicatamente la crema al mascarpone e sopra il secondo strato di torta. E così via con il terzo strato.
Finite di guarnire con lo strato di mascarpone. Mettete in frigo per circa 4 ore.
Prima di servire decorate con del cacao amaro e cioccolato fondente grattugiato o a riccioli. In mancanza di questi ultimi, decorate con ciò che volete!! 





Con questa meravigliosa torta partecipo al Recake #12







mercoledì 8 ottobre 2014

Salento, oh mio Salento.

Ventre china riposu cerca
Così recita un proverbio Salentino che vuol dire "pancia piena cerca riposo".
Ed è proprio così che ci si sente quando si torna dal Salento. Pieni.
Col cuore pieno, gli occhi pieni e una pancia altrettanto piena.
Colmi di amore, di meraviglie architettoniche e naturali. Di sole, di mare, di vento.
Il Salento, una terra di confine dove ci si sente sempre amati, sempre di casa. Non è facile descrivere cosa si provi attraversando alcuni posti, vivendo nelle tradizioni più belle. Io stessa, prima di viverlo, non gli ho mai dato la giusta importanza. Mai il giusto peso. A dire il vero, per me era semplicemente "la Puglia". E quando un salentino vi dice "LAMPU! Ma quale Puglia?" Credetegli. Perché la Puglia è bella, bellissima, ma il Salento è tutta un'altra storia. E' difficilissimo descrivere questa Terra se non si è mai stati travolti dalla sua aria, dal suo amore, dalla sua immensa straordinarietà. Quest'anno è stato per me il terzo appuntamento con questi posti. Quest'anno girandolo in macchina. Scorgendo un panorama mozzafiato lungo Torre Vado, scendendo da Alessano passando per Montesardo, Ruggiano e Morciano.

Girando Otranto con "L'apettino" di Rosario e Ivan Cavalieri per poi fermarsi "Dal Baffo", il ristorante migliore di una città religiosamente testimone di distruzione e rinascita.
     
Tajedda salentina con riso, patate e cozze in terracotta tradizionale







Pasta e pane preparati in casa da "nonna Tina"
In questo splendido Ristorante abbiamo assaporato i veri sapori della cucina salentina- mediterranea con delle specialità marinare. Ottimi i taglierini allo scorfano con vongole e pomodorini rossi e quelli al ragù di pesce che ovviamente varia in base al pescato del giorno. Ottimo il misto antipasto di Nonna Tina con misto mare e terra completo di strudel con friarelli, salmone cotto al naturale con zucchero di canna, sale e verdure aromatiche. Seppie cotte con l'arancia e cozze crude con rucola e pomodorini.







Questo è il Salento, un viaggio alla scoperta di sapori, colori, odori e tradizioni.




da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/proverbi/salento/proverbio-52851?f=t:301>

martedì 15 luglio 2014

Caprese o non caprese?

Ciao a tutti, finalmente sono tornata!

Tra pochi giorni mi laureerò ma ovviamente, non mancherò più qui, da voi. Nell'ultimo periodo sono stata lontana dal blog, ma solo perché ho avuto impegni improrogabili.
Ahimè, la vita a volte è da prendere sul serio e così ho fatto.
Ma non c'è giorno che non abbia pensato al blog.


(ora voi avrete letto bene improrogabili, ma quando io lo leggo mi esce un suono simile al gorgoglio di un lavandino! Non sono mai riuscita a dire questa parola velocemente!!!).

Ok, diciamola tutta. Qualche giorno fa ero intenta a preparare la mia caprese e avevo già fatto ammorbidire il mio burro e fatto sciogliere a bagnomaria la cioccolata dark quando mi sono accorta che le mandorle che credevo di avere ancora nella dispensa, in realtà non c'erano più. Così ho deciso : improvviso! Nessuna ricetta alla mano o nella mente. Gli unici ingredienti che avevo pesato erano burro, zucchero e cioccolata prima di scoprire che le mandorle mi erano state derubate! E sinceramente un sospetto sul ladro già ce l'ho.
Così ho deciso di lasciar perdere la ricetta della mia amica Monica da cui volevo prendere spunto e ho INVENTATO! Solitamente non lo faccio mai, solitamente cerco di ponderare bene pesi e misure, ma stavolta ho fatto ad occhio, scrivendo passo passo le dosi che ho utilizzato per vedere cosa ne usciva fuori.

Considerando che dopo nemmeno mezza serata era sparita dal piatto, un buon risultato!





















Ingredienti 
125 gr burro
125 gr di zucchero
200 gr farina
1 cucchiaio di fecola di patate
125 gr di cioccolata dark
1 bustina di lievito
3 uova
2 cucchiai di olio di semi
2 cucchiaini da caffè di rum 

Dividete gli albumi dai tuorli e setacciate la farina con la fecola e il lievito in una scodella. Nel frattempo aggiungete in una planetaria lo zucchero al burro ammorbidito e azionatela. Quando il composto sarà soffice e morbido, aggiungete i tuorli e a seguire i cucchiai di olio di semi. Unite il composto a fecola, farina e lievito.
Dopodiché aggiungete il cioccolato, che avrete precedentemente sciolto a bagnomaria, e il rum. 
A questo punto montate gli albumi a neve e aggiungeteli al composto mischiando dall'alto verso il basso con un cucchiaio di legno.

Infornate in modalità statica a 180°C per circa 40 minuti.


Buon appetito!!! 



sabato 19 aprile 2014

Un Danubio ricco di amore, speranza e nutella

Che fine ha fatto Cristina?

Eccomi qui! Perdonatemi ma ultimamente lo studio mi ha trattenuta più del previsto! Perciò ho trovato poco tempo per scrivervi e raccontarvi come vanno le cose!
Ma nel frattempo ho cucinato un po' di cose che pian piano posterò. Ovviamente le ho anche mangiate!
In questo ultimo periodo sono molto presa dall'università, dall'attività della mia famiglia con la quale abbiamo intrapreso una piccola avventura ogni giovedì ma soprattutto dalle mille domande che mi frullano nella testa circa il mio futuro. Ditemi che non sono l'unica che a parte una passione per la cucina non ha ben capito cosa vuole fare nella vita!
Io non sono una figlia modello che da piccola dice "voglio fare il medico" o "voglio diventare astronauta". Io sono più quel tipo di figlia che contraddice sempre i genitori per poi puntualmente ammettere che avevano ragione loro. Quel tipo di figlia eclettica, complessa e in perenne agitazione emotiva che non sceglie una via da seguire ma, col suo modus operandi, cerca di fare tutto e a volte sbaglia.
Così, qualche tempo fa, ho deciso di cucinare un dolce che non avevo mai cucinato, sperimentando una ricetta che poi ho fatto mia. Ovviamente il dolce non è riuscito perfetto al primo tentativo, ma vi pubblico comunque le immagini che ho scattato.






Eh si, vi starete chiedendo quanto io sia amante della Nutella. Beh, diciamo che la frase "Che mondo sarebbe senza Nutella" la sento un po' mia sin da quando ero una bambina! Cerco sempre di non esagerare ma soprattutto di renderla partecipe di ricette sane e sfiziose senza eccedere con le dosi. Poi vabbè, ci sono notti in cui la fame mi assale e non riesco a non sgattaiolare fuori dal letto per prendere una cucchiaiata. Solo una. Pare vero! Basta "ciance" e armiamoci del necessario per creare questa meraviglia!

Ingredienti : 

600 gr di farina 00 
250 mL di latte
50 ml di olio di semi o di oliva leggero
un pizzico di sale
25 gr di lievito di birra fresco
1 uovo
80 gr di zucchero
scorza di limone grattugiata
nutella q b per il ripieno
tuorlo e latte per pennellare la superficie
zucchero a velo q b per rifinire

Mettete nell'impastatrice 400 gr di farina. Fate sciogliere il lievito di birra nei 250 mL  di latte precedentemente riscaldato. Aggiungete l'uovo, lo zucchero, il pizzico di sale e la scorza di limone grattugiata (ricordatevi, grattugiandola, di non arrivare alla parte bianca del limone!). Aggiungere dopo qualche giro di impasto la farina restante e continuare a velocità bassa ad impastare il composto finché non sarà sodo e liscio.
Quando il vostro impasto sarà pronto, poggiatelo sulla spianatoia, precedentemente infarinata, e create una palla. Posatela così all'interno di una ciotola capiente e infarinata e coprite con della pellicola trasparente o un asciugamani inumidito. Lasciate in posa il composto finché non avrà raddoppiato il suo volume.
Quando il vostro "panetto" avrà raggiunto il doppio del suo volume, dividetelo in tante piccole palline del peso di circa 70 gr l'una. Appiattitele e farcite ciascuna con un cucchiaino di Nutella. Richiudere le palline e disponetele piuttosto distanziate all'interno di uno stampo per dolci ricoperto con carta forno. Lasciatele lievitare così disposte ancora per una mezz'ora. Nel frattempo miscelate un tuorlo di uovo con del latte e spennellate il composto sulla superficie dei panetti con un pennello. Disponete lo stampo nel forno preriscaldato a 180° C e cuocete per circa 25 minuti.

Tirate fuori dal forno, lasciate raffreddare e cospargete di zucchero a velo il vostro dolce.

Come si mangia? Staccando facilmente pallina per pallina. 
Quanto se ne mangia? Io vi consiglio di non superare una pallina al giorno per mantenere la linea. D'altro canto però, non me la sento di dirvi che io ho agito così! 

Buon appetito a tutti! 

P.S. Buona Pasqua a tutti quanti con leggero anticipo! Un abbraccio.



martedì 1 aprile 2014

Crostatine fatte di priorità e di obiettivi messi in disparte dall'amore.








Qualche giorno fa, mi sono soffermata a pensare a quale sia il mio obiettivo primario in questo preciso momento della mia vita, ed è la laurea. Prima, puntualmente, mi concentravo su tutt'altro. Cibo. Spesa. Fidanzato. Attività dei miei. Passione. Lavoro. Non so se a voi è mai capitato, ma a me capitava fin troppo spesso. E così a volte, uno schiaffo mentale mi diceva "ma che ti gira per la testa? Studia!". E così ho fatto, e ora, sono giunta al termine di questo percorso universitario che all'inizio sembrava irraggiungibile. Irraggiungibile per una ragazza come me che aveva studiato materie prevalentemente umanistiche al Liceo Classico, e si ritrovava al primo anno universitario esami solo ed esclusivamente scientifici. Io, che ero abituata a leggere e ripetere, a non dover capire un concetto se non filosofico. Vi chiederete come ho fatto. Tanto, ma tanto sudore per imparare a capire, ma soprattutto a farmi piacere, materie come Biochimica della Nutrizione, Chimica Analitica, Biologia Molecolare. I cui nomi mi spaventavano solo a leggerli. Poi ho capito, per me la cucina è un momento di passione, di amore e di condivisione. Ma come può una persona cucinare senza sapere? Sapere cosa mettere in tavola. Sapere come fare la spesa. Cosa comprare. Quali alimenti sono migliori e quali prodotti non sono utili. E ho studiato, più di sempre. Ho appreso e nascosto nella mia memoria dettagli che magari a un esame non saranno utili ma che ai fornelli o al supermercato lo sono eccome.
Ho capito quali sono i miei obiettivi ma soprattutto le mie priorità.
Ho capito che le priorità ci rendono tenaci, forti e poco distratti.
Ho capito che se non avessimo obiettivi vivremmo nel caos.
Ho capito anche che le mie priorità e i miei obiettivi viaggiano a braccetto quasi quanto la pizza con la birra, i tortellini con un Lambrusco o la pancetta affumicata con un Traminer.
Ho capito che non bisogna mai dire "è impossibile".
E' impossibile fare tante cose contemporaneamente? Riusciteci.
E' impossibile riuscire nei propri sogni? Credeteci.
E' impossibile andare di fretta ed essere comunque belle? Provateci.
E' impossibile inseguire i propri sogni e non deludere qualcuno che voleva altro per voi? Mostrategli il vostro sorriso nel fare ciò in cui credete, e vedrete il loro orgoglio.
Ho capito, da poco tempo, che accontentare gli altri, non porta lontano ma solo a non fare con passione ciò che si ama. Perciò armatevi di pazienza, perché per fare ciò che amate, oltre a una buona dose di coraggio, ci vuole tanta pazienza.

Io ho deciso di farlo. Quando cucino. Quando invento. Quando vi scrivo. Quando fotografo e perfino quando sono stanca. Io sono felice. Ho il sorriso sul volto. Perché amo ciò che faccio e lo faccio con passione.

Ora, dopo avervi un attimino [se di "attimino" si può parlare] assillati con discorsi pseudo filosofici, passiamo alle crostatine che mi hanno fatta riflettere a pancia piena. (!!!)

Ingredienti :

250 gr di Farina "OO"
100 gr di zucchero a velo
1 baccello di vaniglia (semi)
2 tuorli
125 gr di burro
1 pizzico di sale

[ per farcire : marmellata Zuegg di frutti di bosco - marmellata Zuegg di albicocche - Nutella ]



Versate in una planetaria farina, un pizzico di sale e burro. Con il gancio da impasto amalgamate gli ingredienti fino a creare un composto farinoso. Aggiungete lo zucchero a velo, i semi di vaniglia e i due tuorli di uovo. Lasciate impastare il vostro composto. Quando sarà pronto avete due vie da seguire : quella che dico io e quella che dice mia zia. Io continuo a dire di avvolgere l'impasto con pellicola trasparente e metterlo in frigo per una mezz'ora. Mia zia Sandra afferma invece che a volte, l'impasto, se raffreddato, non si stende bene. Diciamo che finora io, dopo averlo messo in frigo ho ottenuto ottimi risultati. Però anche lei. Una diatriba infinita. Non disperate, prima o poi arriveremo a una conclusione. Mentre il vostro impasto starà riposando in frigorifero, imburrate e infarinate gli stampi per le vostre crostatine.

Dopo che sarà passata mezz'ora, tirate fuori la vostra pasta frolla e stendetela con un mattarello fino ad ottenere un impasto dallo spessore di mezzo centimetro. Ritagliate con delle formine dei cerchi e posizionateli negli stampi. Punzecchiate con una forchetta la base delle crostate per far sì che l'impasto non si gonfi in fase di cottura. Riempite gli stampi con la farcitura a piacimento, senza esagerare altrimenti la vostra crostatina non reggerà il peso. A parte ricavate delle strisce e decorate le vostre "opere d'arte" come più vi piace!

Mettetele in forno statico e preriscaldato a 180° C per 25 minuti circa. Quando saranno cotte lasciatele raffreddare su una grata al di fuori degli stampi per non inumidirle. Mangiatele e provate a vedere se anche le vostre crostatine vi porteranno buoni consigli, buoni propositi o solo una pancia piena e tanto relax con una tazza di thè caldo!

Buon divertimento!!!




mercoledì 26 marzo 2014

Felicità è donare l'ultimo muffin alla nutella








Quanti di voi sbuffano quando qualcuno ruba l'ultimo pezzo del vostro dolce, antipasto, primo o secondo piatto?

L'ultimo pezzo è quello che si lascia dopo una scelta accurata. L'ultimo pezzo è quel momento unico in cui non si mangia più per gola o per fame ma semplicemente assaporando quel piatto ad occhi chiusi. Spesso, in casa, mio padre o i miei fratelli, erano soliti rubare dal mio piatto le patate al forno della domenica che io avevo conservato come ultimo assaggio. Poi un giorno ho capito una cosa. E' molto fastidioso che venga rubato dal nostro piatto del cibo, ma se provassimo a donarlo?

E così ho fatto, ho preferito regalare una parte della mia porzione a chi ne voleva. Ho amato chiedere "ne vuoi un pezzo" ad amiche, amici e parenti. Amo vedere i loro occhi illuminarsi. Perché si, quando si parla di cibo si illuminano gli occhi a chiunque.
In questo modo, che può sembrare banale ma non lo è affatto, ho capito che la felicità non sta solo nel mangiare in compagnia, ma è anche saper condividere, saper donare. E l'ho capito a fondo due giorni fa, quando ho cucinato i miei muffin alla nutella e dopo cena, ho donato l'ultimo al mio fidanzato. Donare significa rendere la persona che ami felice. Felicità è vederla sorridere. Ecco perché "felicità è donare l'ultimo muffin alla nutella". Ora, bando alle ciance e mettiamoci all'opera.





Ho sperimentato questa nuova ricetta dei muffin alla Nutella, croccanti all'esterno e soffici all'interno, ma poi ovviamente, li ho riempiti e decorati con altra nutella. Perché diciamolo, la nutella non è mai abbastanza. Personalmente la compro raramente perché sarei in grado di dire " ne prendo solo un cucchiaino" e poi ritrovare magicamente il barattolo da 1 kg vuoto.

Ingredienti :

150 gr di farina
120 gr di zucchero
1 pizzico di sale
1 uovo
50 ml di latte
90 gr di burro
3 cucchiai (siate generosi) di nutella
nutella per farcire a cottura ultimata q.p.*

*[non ho scritto "q.b." ossia "quanto basta" ma "q.p.", cioè "quanta preferite" appositamente]


Accendete il forno e lasciatelo raggiungere la temperatura di 180° C in modalità statica.

Mettete dentro una ciotola o una planetaria l'uovo e lo zucchero e sbattete il composto finché non assume caratteristiche soffici e gonfie. Aggiungete il burro ammorbidito a temperatura ambiente. Sbattete il composto finché non raggiungerà un aspetto gonfio e soffice. Addizionate così la farina setacciata con il sale. Amalgamate tutto e cominciate ad aggiungere gradualmente  il latte e infine la nostra cara amica nutella.

Mescolate il tutto manualmente con una frusta e poi versate il composto in una teglia per muffin, in cui avrete disposto precedentemente i pirrottini.

Infornate a 180° C per 30 minuti. Per verificare se la cottura è ultimata, infilate uno stuzzicadenti al centro del muffin, se ne uscirà pulito allora saranno (quasi) pronti.

Tirate fuori i muffin e lasciateli raffreddare su una grata.
Non appena saranno freddi, riempite una siringa per dolci con della Nutella e immergetela al centro dei vostri muffin. Riempiteli e decorateli come più vi piace.

Buon pomeriggio a tutti e buon appetito!!!

lunedì 24 marzo 2014

Timo, datterini e coda di rospo per diventare principesse




Quando vado a fare la spesa, che sia al supermercato, in pescheria, da Eataly o dal fruttivendolo di famiglia, non ho un'idea ben precisa di cosa cucinerò o di cosa ho voglia. Resto qualche istante davanti al cibo e mi lascio ispirare dai profumi o dai colori. Mi piace sentire le persone che consigliano al rivenditore come cucinare un piatto. Mi piace ascoltare il rumore dello scontrino che esce dal registratore di cassa. Mi piace guardare il cibo e pensare a quale piatto preparare. Mi piace perdermi negli odori e nei colori. Mi piace capire se quello che mi stanno vendendo è fresco e di stagione. Giorni fa ero al supermercato, così mi sono fermata davanti al reparto del pesce fresco e l'ho osservato a lungo. Alla fine mi sono decisa : coda di rospo.

La coda di rospo è un nome che può spaventare chi non ha abitudini culinarie anche etniche. Io, personalmente, che trangugio di tutto e non mi lascio spaventare dal nome, non ho problemi ahimè!
Comunque, senza spaventarvi, la coda di rospo, o anche detta "rana pescatrice" è un pesce.
La sua carne è soda, saporita e non si sfalda in fase di cottura. Quale altro pregio? E' ottima sia per preparare ragù di pesce per condire la pasta, sia come un piatto di seconda portata.

Ho deciso di prepararla come seconda portata, visto che purtroppo avevo già mangiato un piatto di pasta a pranzo.

Innanzitutto cominciate con il munirvi della coda di rospo, altrimenti mi riesce difficile spiegare come preparare questo piatto. (Ho fatto la battuta più infelice dell'anno!!!)

Ingredienti per 4 persone :

700 gr di coda di rospo
500 gr di pomodorini
olio E.V. di oliva q.b.
1 spicchio di aglio
timo q.b.


Uso molto spesso il timo nelle mie ricette, perché è un ottimo rimedio a tosse, asma, bronchite e infezioni della vescica. Oltre a tutte queste proprietà benefiche, lo utilizzo anche perché mi piace molto.

In una ciotola, tagliate i pomodorini ( in questa ricetta io ho utilizzato i datterini). Su un tagliere invece, fate a fette non troppo sottili la vostra "coda".
Poi, versate in una padella larga e alta un po' di olio EVO e uno spicchio di aglio, lasciate rosolare e togliele l'aglio. Così aggiungete i pomodorini che avevate precedentemente tagliato e lasciateli ammorbidire. Appena saranno pronti, poggiate sul fondo della padella la coda di rospo che avrete fatto a fette precedentemente. Chiudete con un coperchio e lasciate cuocere per 7/8 minuti a fuoco lento. Tirate su il coperchio e vedete a che punto della cottura è il vostro pesce. Spruzzate con della birra doppio malto il pesce e lasciate sfumare per un altro paio di minuti. Et voilà, il vostro piatto è pronto per essere gustato caldo.


Buon appetito!